Tassili n’ Ajjer – Algeria
Nella parte meridionale dell’Algeria, quasi al confine con la Libia, si estende una parte del deserto del Sahara e la catena montuosa del Tassili n’ Ajjer, che in berbero significa “Altopiano”, all’interno del quale si trova il Parco nazionale, dichiarato dall’Unesco, come uno dei Patrimonio dell’Umanità.
E’ un paesaggio davvero unico, si estende per circa 500 chilometri ed è caratterizzato da numerose guglie appuntite, arrotondate o appiattite, fra le quali corrono ampi canaloni e valli rocciose.
Nonostante possa in un primo tempo apparire poco ospitale, riesce a catturare l’interesse dei moltissimi visitatori, visto che è l’unico al mondo che comprende più di 15.000 tra pitture ed incisioni rupestri, risalenti al periodo della preistoria.
Questo meraviglioso paradiso naturale non è accessibile con mezzi a motore, le tortuose stradine sono percorribili solo a piedi o in sella agli asini.
I dipinti hanno circa 8.000 anni e rappresentano esseri antropomorfi giganteschi dalla testa tonda, intenti a cacciare nella savana, a quel tempo il Sahara era ancora un territorio fertile, con alberi, fiumi e popolato da elefanti, leoni, ippopotami, rinoceronti e giraffe, prima che il cambiamento climatico lo trasformasse nella distesa di sabbia più grande al mondo.
La parte antica posta nella parte orientale, ospita una meravigliosa oasi costituita principalmente da abitazioni realizzate con fango e pietra, circondate da un enorme palmeto con più di 20.000 palme da dattero, orti sottostanti e la rarissima specie del cipresso del Sahara.
In questa zona è facile incontrare i Tuareg, ovvero i veri signori del deserto, di origine berbera, per tradizione nomadi, che conservano ancora i loro costumi, le donne tengono il viso scoperto.
Gli uomini al contrario si coprono la faccia con una specie di turbante, che lascia liberi solo gli occhi, un tempo era impregnato di indaco, che colorava anche la loro pelle, per questo motivo, sono chiamati anche uomini blu’.
Il periodo migliore per visitarlo è in autunno o in primavera, quando le temperature notturne sono più alte e quelle diurne decisamente più basse.
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